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L'intelligenza delle emozioni [...]

TITOLO
L’intelligenza delle emozioni: implementazione dell’alleanza terapeutica attraverso l’ uso delle immagini in psicoterapia

PREMESSA


L’alleanza terapeutica è considerata attualmente un fattore determinante per il buon esito di un processo terapeutico, fattore che sembra trascendere anche il modello teorico utilizzato dal terapeuta. Considerata l’assoluta necessità per la psicoterapia di approfondire il vasto campo della relazione terapeutica, la presente ricerca ha cercato di operazionalizzare e “misurare” alcuni fattori che vanno a determinare l’articolazione dell’alleanza tra terapeuta e paziente, in particolare  quelli che favoriscono un processamento delle emozioni. Quest’ultimo è un obiettivo condiviso da buona parte delle scuole di psicoterapia e viene perseguito attraverso diverse tecniche e strategie. Valutare ed esprimere le emozione, regolare le emozioni, usarle in modo adattativo sono aree che vanno a costituire quello che Mayer e Solovey (1990) hanno definito intelligenza emotiva (I.E.). L’implementazione dell’I.E. faciliterebbe i
circuiti di risonanza interpersonali (Siegel D. 2008), di cui i neuroni specchio sono il primo tassello e quindi supporterebbero il fattore empatico.

L’uso di immagini in psicoterapia ha una storia piuttosto recente ma una prassi consolidata e soprattutto un consenso piuttosto diffuso in ambito costruttivistico. Le sollecitazioni che ci provengono dalle neuroscienze (Gazzaniga 2009), in particolare da quel ambito denominato “neuroestetica” (Cappelletti, 2010), la psicologia evoluzionistica e scienze cognitive (Deacon 2010, Bartalesi 2012, Tooby e Cosmides 1995) hanno sostenuto che le immagini, più in generale il darwiniano sense of beauty (1871), sia un potente ri-organizzatore cognitivo-emotivo ma soprattutto sia diventato un dispositivo al servizio del modulo sociale. In altri termini, il dispositivo estetico non è solo un “facilitatore” emozionale, ma favorisce la coesione sociale e la cooperazione.

L’ipotesi della ricerca: l’uso delle immagini in terapia quindi avrebbe delle  ricadute dirette :

  • miglioramento nel processamento delle emozioni: identificazione, comunicazione delle emozioni ed empatia ;
  • Implementazione dell’intelligenza emotiva (I.E.);
  • miglioramento dell’alleanza terapeutica. 


Descrizione degli Strumenti

Ai fini della misurazione del riconoscimento delle emozioni  e dell’empatia, abbiamo individuato nel MSCEIT (Mayer-Caruso-Solovey Emotive Intelligence Test – Giunti O.S.) il test idoneo al nostro scopo. L’alleanza terapeutica verrà misurata attraverso un l’Individual Therapy Alliance Scale e  la Couple Therapy Allience Scale (Cigoli V.). Questa evidenzia non solo un indice numerico globale ma disegna anche un diagramma seduta per seduta dell’andamento dell’alleanza terapeutica.


Protocollo della ricerca

La ricerca è tesa ad individuare differenze significative nell’andamento delle psicoterapie individuali e di coppia. Questo si ottiene attraverso il confronto tra un gruppo sperimentale (a cui viene sottoposta la variabile indipendente V.I.) ed un gruppo di controllo ( a cui la V.I. non viene somministrata). Gli esiti della psicoterapia vengono misurati dagli strumenti descritti nel paragrafo precedente.

   Il protocollo è strutturato per un numero minimo di 10 sedute ed un massimo di 15  (ovviamente la conclusione della terapia può non coincidere con la chiusura del protocollo di ricerca)

   Il campione sperimentale e quello di controllo sono pazienti in setting individuali o di
coppia;

   La variabile indipendente è rappresentata dal collage fotografico a cui vanno dedicata
da un minimo di 1 a massimo 3 sedute, effettuato non prima della terza seduta.

   Il campione di controllo è uguale a quello sperimentale, ma le terapie non devono prevedere
l’applicazione di alcuna tecnica collegata all’uso di immagini;

   I somministratori devono agire in doppio cieco per evitare un effetto-placebo sulle terapie.
 

Conclusioni

Viene infine analizzato e discusso il primo trial dei risultati su un campione di 20 pazienti.  



Bibliografia

Bartalesi F. (2012), Estetica evoluzionistica, Carocci.

Cappelletti C. (2010), Neuroestetica, Laterza.

Cigoli V.  (2005) Il famigliare, Cortina.

Darwin C. (1871), The descent of man, Oxford Press.

Deacon, T.W. (2010). A role for relaxed selection in the evolution of the language capacity, PNAS.

    107:9000-9006.

Gazzaniga M. S. (2000) The New Cognitive Neurosciences, The MIT Press.

Gazzaniga M.S. (2009), Human. Cosa ci rende unici, Cortina.

Mayer J.D., Solovey P. (1990), Emotional intelligence – Imagination, cognition and personalità, in Intelligence, vol.9 (3), pagg.185-211. 

Mayer J.D., Solovey P., Caruso T.R. (1993), Multi-factor Intelligence Scale:simple items, in www.cjwolfe.com

Siegel D. (2008) Mindfulness e cervello, Cortina.

Barkow J.H. Tooby L. Cosmides J. (1995) Adapted mind. Evolutionari psycholoy and the generation of   

    culture, Oxford University Press.

 

 

 

 

 

 

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