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"AMORE E GIOCO: IMPETO SENZA SENNO" [...]
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Riguardo ai potenziali aspetti esplicativi del fenomeno, sono state elaborate numerose ipotesi e teorie che considerano dagli aspetti genetici e/o di personalità (caratteristiche della personalità, storie familiari di dipendenza o aspetti psicofisiologici di attivazione) ai fattori sociali e relazionali, ma la genesi della dipendenza al gioco contempla molto probabilmente la multi-fattoriale. A nostro pare è utile anche indagare come co-fattore di stabilità della problematica GAP anche il legame di coppia. Questo può essere inteso come l’esito dell’incontro tra due soggettività che ne creano una terza, il “noi”, ovvero un peculiare piano intersoggettivo che unisce i due partner. I due partner sono ovviamente portatori di un certo bagaglio di fantasie e bisogni inappagati, di un assetto mentale peculiare, modi di vedere la vita o, se si vuole, "un modo di costruire" l'area della coppia. Nel caso dell’incontro con un giocatore d’azzardo è ipotizzabile il fatto che entrambi condividano, nella loro definizione essenziale, dei costrutti semantici, quali “responsabilità”, “sacrificio”, “potere” etc” considerati "nucleari" nella definizione del sè. Tuttavia va sottolineata la forte complementarietà dell’assetto di coppia, rigidamente organizzata su ruoli stereotipati e inamovibili. Mentre alcuni costrutti sono condivisi, il partner del gambler, tende a collocarsi in una situazione di complementarità che finisce per rendere stabile nel tempo il legame di coppia, nonostante le continue delusioni e i conflitti derivanti dal gioco. Oltre ad un principio di complementarietà, la presenza di un tratto co-dipendenziale nel partner del gambler potrebbe apparire una spiegazione delle dinamiche più distruttive che si riscontrano in questi casi. La co-dipendenza , ricordiamo, è un tratto ossessivo-compulsivo (Janiri, De Risio 1986) spesso attribuito alle partner di pazienti alcolisti e tossicodipendenti, che, proponendosi come un’inseparabile appendice, invece di facilitare le cure, si trasformano in “nemiche” (Coletti M. 2005), della guarigione del paziente. Ciò significa che la comparsa (o ricomparsa) del comportamento di gioco nel contesto della coppia, lontano dal diventare una minaccia per la scomparsa del legame tra i due, sembra rafforzarlo vicendevolmente, a scapito ovviamente di grande dolore e sacrificio. Lo sviluppo di un comportamento come il gioco, con le sue conseguenze (perdita economica e indebitamento, la menzogna, l'abbandono delle responsabilità familiari, isolamento emotivo, perdita di interesse sessuale, irritabilità, ecc.) non sembra essere "estraneo" a nessuno dei coniugi, che iniziano a interagire, stabilendo modelli di relazione basate su "controllo/discontrollo, persecutore/perseguitato, vittima/carnefice” che possono durare per anni.
L’ipotesi della ricerca: Considerata la significativa incidenza del tratto “co-dipendenza” riscontrato nella ricerca dell’IMEPS sulle coppie con partner tossicomani (Ruggiero, Iacone 2013), abbiamo ipotizzato di poter riscontrare un analoga incidenza nelle coppie che afferivano ai gruppi di auto-aiuto GA e Gam-anondella citta di Napoli. Gli indicatori scelti per tale definizione del tratto sono stati: a) funzionamento segnatamente alessitimico b) Assetto relazionale di coppia di tipo fusionale, ovvero coerente con la forme di governo dello spazio Raccoglimento-restringimento (Gozzoli e Tamanza, 1998). c) alta insoddisfazione della vita di coppia d) alta espressione delle emozioni
Descrizione degli Strumenti Gli Strumenti selezionati sono : 1) La Scala Alessitimica Romana SAR (Baiocco R. Giannini A.M. Laghi R. 2005). 2) La mappa relazionale della coppia è stata indagata attraverso la somministrazione dell’Inclusion of Other in the Self Scale (IOS) e del Family Life Space (FLS) (Mostwin 1986, Gozzoli e Tamanza, 1998). 3) Dyadic Adjustment Scale (DAS) (Spanier e Gentili)
Il Campione della ricerca Il campione sperimentale (n°25 coppie) appartiene ai gruppi di Giocatori Anonimi e Gam-anon (parenti dei giocatori) di Napoli e Scafati. Sono stati effettuati colloqui preliminari con le coppie e successivamente si è provveduto alla somministrazione del protocollo diagnostico. Al termine del protocollo si è poi provveduto ad una fase di restituzione .
Conclusioni Sulla base dei
risultati ottenuti, si sono delineati alcuni peculiari assetti di coppia con
un partner GAP e si è successivamente ipotizzato l’incidenza di tale assetto
sul mantenimento del sintomo. Bibliografia
Baiocco R., Giannini A.M., Laghi R., Scala Alessitimica Romana, Erickson, Trento, 2005. Cantelmi T., Lambiase E., Sessa A., “Le dipendenze comportamentali”. In “Le nuove dipendenze”. Psicobiettivo, n.2/2004, pp. 13- 28, Franco Angeli, 2004. Caretti V., La Barbera D. (a cura di) “Le dipendenze patologiche: clinica e psicopatologia” Cortina, 2005. Castellano R., Velotti P., Zavattini C.Z., “Cosa ci fa restare insieme?” Il Mulino, Bologna, 2010. Coletti M., “Le nuove dipendenze in una prospettiva sistemica”. Psicobiettivo, n.2/2004, pp. 29-40, Franco Angeli, 2004. Geddes M., Medway J., “il disegno simbolico dello spazio vitale familiare”, articolo tratto da Family Process, vol. 16, 1977, n. 2, p. 219-228. Gallese V., Migone P., Eagle M.N., “La simulazione incarnata: i neuroni specchio, le basi neurofisiologiche dell’intersoggettività ed alcune implicazioni per la psicoanalisi”. Psicoterapia e scienze umane, 2006, XL, 3: 543-580. Gozzoli C., Tamanza G., Family Life Space. Franco Angeli, Milano, 1998. Linden David J., Gioco d’azzardo patologico e altre compulsioni moderne. Cap. 5 p.125-147. In la bussola del piacere. Ed. Codice, Torino 2012. Martinotti G, Hatzigiakoums D.S., Janiri L., Correlazione tra Alessitimia, Alcolismo, Disturbo da uso di sostanze e Dipendenze comportamentali. Dipendenze Patologiche, n. 1, 2010, pp. 25-36. McDougall J., (a cura di) Aveni F., Menenti B., L’economia psichica della dipendenza patologica”. Psicobiettivo, n.2, 2004, pp. 55-71, Franco Angeli, 2004. Michael Geddes, Joan Medway, “Il disegno simbolico dello spazio vitale familiare”. Family Process, vol.16, 1977, n° 2, pp. 219-228. Ortolani I., Martinotti G., Di Nicola M., Sisto A., “Alessitimia, regolazione affettiva e impulsività:valutazione in un campione di soggetti alcolisti e tossicodipendenti”. Dip. Patol. N.2, 2007 pagg. 25-30. Ruggiero G., Iacone S. “Antichi Maestri e neuroni specchio: il rispecchiamento nella psicoterapia di coppia come crocevia tra neuroscienze e strategie sistemiche”, Petrini P., Zucconi A. “Psicoterapie e neuroscienze”. Alpes, 2011. Ruggiero G., Iacone S., Fargnoli C., “Schiavo son dei vezzi tuoi... La codipendenza tra clinica e ricerca”. Storie e Geografie familiari n.4-5, 2010. Taylor, G.J., Bagby, R.M., Parker, J. D.A. (1997), I disturbi della regolazione affettiva. Fioriti, Roma, 2001. Toneatto T, Lecce J, Bagby M. Alexithymia and pathological gambling. J Addict Disorder, 2009; 28, pp. 193- 8. Verde L., Iacone S. “L'amore ai tempi del genoma. Una prospettiva evoluzionistica” ed. Psiconline, 2010.
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