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VALUTARE IL LEGAME DI COPPIA: UNA RICERCA CLINICA NELLE CO-DIPENDENZE

TITOLO
Valutare il legame di coppia: una ricerca clinica nelle co-dipendenze

PREMESSA


In ambito clinico da alcuni anni si discute animatamente di dipendenze affettive o co-dipendenze (Coletti 2004, Whitfield C.L. 1990,   Cermak 1986,  Janiri e De Risio 1993) per illustrare le storie di quelle pazienti, per lo più donne, che seguono i loro compagni nell’abisso della dipendenza da alcool o altre sostanze stupefacenti, vivendo tormentosamente la dimensione di coppia e mettendo a repentaglio salute fisica e mentale. Sono storie fatte di violenze psicologiche e fisiche quotidiane inseguendo, giustificando il disagio del partner. Contributi di diversi orientamenti teorici hanno anche sottolineato quanto il legame di coppia (disperante, dipendenziale o perverso) sia spesso un fattore iatrogeno che tende a favorire e cronicizzate il “sintomo” del partner problematico. Quindi al fine di progettare un percorso terapeutico efficace, in questi casi diventa essenziale valutare il legame di coppia che unisce, ad es., l’alcolista con la partner. Questo lavoro ha cercato di approfondire questo aspetto attraverso una ricerca clinica  su un campione di pazienti appartenenti ai Codipendenti Anonimi (CoDa), costola dell’Anonima Alcolisti, in cui confluiscono i partner di persone che partecipano ai gruppi della AA., associazione di auto-aiuto diffusa su tutto il territorio nazionale.

Obiettivo: esaminare a) la dimensione del legame di coppia di un gruppo di pazienti afferenti ai gruppi CoDa attraverso un percorso psicodiagnostico e  b) valutare la possibilità di inquadrarlo in termini co-dipendenziali. Sulla scorta della ricerca IMePS  sulle co-dipendenze (Ruggiero et. Al. 2009), abbiamo individuato i seguenti indicatori del funzionamento di coppia:

  1. Percezione soggettiva del vissuto di vicinanza/lontananza del partner;
  2. Profilo alessitimico;
  3. Soddisfazione/insoddisfazione di coppia;
  4. Coesione della coppia;
  5. Espressione affettiva.

Ai fini di indagare tali punti, abbiamo ritenuto che i seguenti strumenti potessero darne un’adeguata descrizione i seguenti strumenti che hanno, negli anni, ampiamente dimostrato validità ed affidabilità:

  1. IOS – Inclusion of Other in the Self Scale di Aron per il fattore vicinanza/lontananza;
  2. SAR Scala Alessitimica Romana di Baiocco, Giannini, Laghi (2005) per il profilo alessitimico;
  3. DAS – Dyadic Adjustment Scale di Spanier per i fattori di soddisfazione, coesione ed espressione affettiva.
 

Il campione e analisi dei dati

Il campione preso in considerazione è costituito da 36 coppie appartenenti ai gruppi di Napoli, Milano e Torino. Attraverso l’analisi delle correlazioni tra i diversi fattori, emergono sostanzialmente due peculiari sotto-gruppi:

1 - il primo che abbiamo denominato “Mi vedi, ma non ci sono (più)” , vede coinvolti il 36% dei soggetti. Questo è un gruppo costituito da partner poco empatici, ed un livello di adattamento di coppia molto basso. Si può ipotizzare un assetto relazionale in cui un partner, stanco di lottare, è ripiegato sulle routine quotidiane, svuotate di risvolti affettivi. L’altro partner non è realmente “sentito”, se non per “contagio” mentale, potremmo dire in modo “epidermico”. Si adombra un funzionamento di coppia centrato su  un individuo “problematico” che necessita di continue direttive da parte del partner, vissuto poi come intrusivo e squalificante, ma da cui risulta impossibile separarsi. Il partner incarna la figura genitoriale controllante. Il legame così si trascina fiaccamente e i partner si sintonizzano solo raramente; le emozioni positive non risiedono nello spazio di coppia, ma vengono collocate all’esterno, sostanzialmente nell’area della trasgressione.

2 - Il secondo sotto-gruppo è costituito invece dal 32% del campione, ed è stato invece battezzato, memori di Proust, “La Prigioniera”. È accostabile alla morfologia del “martire” proposta da Cermak (1986): il partner non-problematico si fa carico dei problemi dell’altro e combatte “a testa bassa” per un cambiamento che non arriva mai, considerando più importante essere nel giusto che essere efficace. Questi partner risultano sufficientemente empatici, ma somatizzano molto la sofferenza e si sentono costretti a comportarsi in modo rigido nella speranza che prima o poi i loro sacrifici vengano ripagati. Un meccanismo di scissione verticale consente loro di non fare i conti con il senso di vuoto e le paure abbandoniche e la lontananza del partner getta entrambi in una tormento accostabile ad un craving astinenziale: è quello che è stato definito un legame tipicamente dipendenziale.

Le correlazioni del restante campione (32%) risultano purtroppo molto frammentate per poter essere raggruppati in qualche sotto-gruppo.

Vengono infine proposte delle considerazioni cliniche per il trattamento dei due sotto-gruppi.



Bibliografia

Baiocco R., Giannini A. M., Laghi F. Scala Alessitimica Romana , Erickson, Trento 2005.

Caretti V. La Barbera D., a cura di, Le dipendenze patologiche, Cortina, Milano, 2005.

Coletti M. Le nuove dipendenze in una prospettiva sistemica, in Psicobiettivo n.2, 2004.

Cermak L. Diagnosing and treating co-dependence. A guide for professionals who work with chemical dependents, their spouses, and children, Hazelden ed, 1986.

Crowe M. Couples and mental illness, in Sexual and relationship therapy vol.19, n. 3, agosto 2004 Brunner Routledge ed.

Dupont R.L. Addiction: a New Paradigm. In Bullettin of Menninger Clinic, 62:2, 231-242, 1998.

Graham J., Liu Yenling J., Jeziorski J. L. The Dyadic Adjustment Scale: A reliability generalization meta- analysis, in Journal of Marriage and Family n.68, 2006.

Levine A., Heller Rachel S. F. (In)dipendenze d'amore, in Mente & Cervello n. 76, aprile 2011.

Ruggiero G.., Iacone S. La dipendenza affettiva tra neuroscienze e psicoterapia, in Iacone S., Verde L. Mente darwiniana e addiction: neuroscienze, evoluzionismo e psicoterapia, Franco Angeli, Milano, 2013.

Nelson E.S., Hill-Barlow D., Benedict J.O. (1994), Addiction versus Intimacy as Related to Sexual Involvement in a Relationship, in Journal Sex Marital Therapy, 20:1, 35-45.

Ruggiero G., Iacone S., Fargnoli C. Schiavo son dei vezzi tuoi... La codipendenza tra clinica e ricerca, in Storie e Geografie familiari n.4-5, 2010.

Taylor G.J. Bagby R.M. Parker J.D.A. Disorders of affect  regulation. Alexitimia and psychiatric  illness, Harvard  University Press, Cambridge, 1997.

Whitfield C. L.(1990), Co-dependence. Healing the human condition, Health Communications ed. 



Riferimenti in rete

Janiri L., De Risio S., Dipendenza affettiva e spettro impulsivo-compulsivo    https://www.psychomedia.it/pm/answer/newadd/janiri.htm  2003

Bricolo F. Le nuove dipendenze
https://www.psychomedia.it/pm/answer/newadd/bricolo.htm 2004

 

 

 

Imeps